lunedì 2 marzo 2009

Sfumature

Seduti l'uno di fronte all'altra, si guardavano negli occhi e parlavano poco. Il cibo era come sempre ottimo, il ristorante era il loro preferito. Tante altre volte in quel luogo si erano scambiati sguardi d'amore e detti parole d'amore. Improvvisamente il discorso vago e faticoso, che oscillava fra banalità e notizie di scarso interesse, subì una brusca virata quando lei disse:
- Ti vedo assente, e non mi piace.
Il dialogo continuò su questo tono per il resto della serata fino a quando lei disse, facendo attenzione a non drammatizzare troppo questa frase, a non renderla troppo minacciosa:
-Sarei capace di accettare qualsiasi cosa da te, qualsiasi tuo umore nero o qualunque silenzio, se almeno sapessi che tu mi ami, se ne avessi la certezza.
E subito cambiò discorso, con nochalance, per non metterlo in difficoltà. Ma avrebbe tanto voluto che lui cogliesse l'occasione per dirle: Sì, ti amo oppure Lo sai che ti amo, sciocchina, o qualsiasi altra stronzata del genere. Ma lui non colse l'occasione e rimase in silenzio. Lui la guardava, e sentiva che lei era qualcosa di meraviglioso, il più bel dono che la vita potesse fargli, sentiva di non meritare tanta fortuna, e provava affetto e tenerezza infinita per quella donna serena e sincera che aveva davanti. Lui avrebbe tanto voluto dirle, come le aveva detto tante volte in passato: Lo sai che ti amo sciocchina. Ma semplicemente non ci riuscì, e le parole rimasero chiuse dentro di lui. Di ritorno dal ristorante furono molto silenziosi, e per la prima volta da tanto tempo evitarono di guardarsi negli occhi.

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