domenica 16 gennaio 2011

Il primo del 2011 (Caldo e freddo)

C'è un po' di sudore sotto il tuo piede, e mi piace. Sì, mi piace, perché mi dice, mi ricorda che questo calduccio ci protegge. Mi sveglio piano piano con una grande sensazione di beatitudine. Il mondo è fuori e noi siamo qui. Niente ci può toccare, niente ci può ferire. Siamo al sicuro, io e te. Ma tu chi sei? Così al buio, così all'improvviso, non saprei rispondere. Per quanti sforzi faccia non riesco a ricordarmi chi sei. Non ricordo dove ti ho incontrata né quando, non ricordo di averti parlato, né di averti scopata, ma evidentemente tutto questo è successo, visto che siamo insieme in questo letto. Che mal di testa, devo aver bevuto troppo anche se non ricordo nemmeno questo. Ho ancora sonno, e vorrei tanto girarmi dall'altra parte per godermi ancora un po' di riposo. Tocco di nuovo il tuo piede con il mio, e sento che è leggermente meno caldo di prima, anzi direi quasi freddo. Cerco di non rendermene conto, mentre il dolore alla bocca dello stomaco riprende a farsi sentire. Giocherello con il tuo piede inerte ancora per qualche minuto. Poi mi decido ad accendere la luce, e devo trattenermi per non vomitare. Ora ricordo tutto.

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