martedì 20 luglio 2010

Barbieri al tempo delle Lire

Sabato mattina, è quasi mezzogiorno. Dalla radio accesa esce monotona la voce del lettore della Rai. Io mi guardo allo specchio e vedo una persona che non mi sta simpatica e non mi piace neanche un po'. Distolgo lo sguardo e mi fisso su una di quelle confezioni di sapone da barba che si possono trovare solo dal barbiere, quelle confezioni senza marca e senza tempo, incuranti delle mode e del marketing. Sembra stupido, ma così mi sento a mio agio. La voce alla radio continua a parlare, nel silenzio della bottega rotto soltanto dal tenue zic zic delle forbici all'opera:
"Tokyo. All'età di 88 anni è morto ieri Taikichiro Mori, che con il suo patrimonio valutato in circa 18mila miliardi di lire è stato considerato negli ultimi due anni, dall'autorevole rivista americana Forbes, l'uomo più ricco del mondo. Dopo la tragica morte del figlio primogenito, Taikichiro Mori lascia in eredità al suo secondogenito un immenso patrimonio immobiliare, per un totale di un milione e 250 mila metri quadrati di uffici e appartamenti nel centro di Tokyo."
Il barbiere che mi sta tagliando i capelli dà una tirata alla sua sigaretta, poi l'appoggia sul bordo della mensola dopo aver fatto cadere la cenere a terra con un colpetto della lunghissima unghia del mignolo, e si rivolge al suo collega, in questo momento alla cassa.
- A Frà, hai sentito?
- Che?
- Ho detto hai sentito?
- Stavo dando il resto al cliente, non ho sentito niente.
- E quando mai, nemmeno le cannonate senti, tu. (Mi sorride complice allo specchio. In quel momento scoccano le dodici, e il cannone del Gianicolo spara il suo colpo a salve. Billy Wilder non avrebbe potuto fare di meglio, penso io).
- Che dovevo sentire?
-Alla radio, Caciro Comori, l'uomo più ricco del mondo...
- Embè?
- Se n'è andato anche lui. (Guardandomi con aria solenne).
- Caciro Camori, e da dove veniva, dalla Cina?
- E chennesò, Cina Giappone India, tanto quelli sò tutti uguali, so solo che era l'uomo più ricco del mondo, e che se n'è andato anche lui come tutti gli altri.
- Ma ricco de che?
Il mio barbiere ha finito il suo lavoro. Con uno specchio mi mostra la mia nuca e impietosamente la chierica sempre più vistosa. Mentre con la spazzola mi toglie via gli ultimi pelucchi dalla giacca, si rivolge ancora al collega:
- De ‘sto ca… mmm, nun me fa parlà…a Frà, certo che non capisci proprio un cazzo, te...
- Ha parlato il filosofo.
Ridono, mentre il cliente successivo si accomoda sulla sedia davanti allo specchio.

1 commento:

Lilli Guacci ha detto...

Oddio, Carla, hai sentito?
….
Quando è sotto il casco quella non sente niente.

Ho detto, massì, dai, svampita, l’uomo piu’ ricco del mondo. Al creatore anche lui. Chissà la vedova, gioia, tutta un nero, la una felicità dietro le velette. Uno così ricco, damatrà, è sicuro che è anche noioso. Perché l’uomo perfetto non esiste e se parti già col portafoglio guarnito poi, da qualche parte, si sa, la coperta mi scopre altri difettucci.

No, non lo so se ha figli e manco se sono sposati. Sei già con la testa sul primo volo per Tokio. Ma dove vai, colombella, che poi li rimpiangi tutti i lividi leggeri che ti fa il tuo Mario, le sere dei mercoledì, al Kursaal.