venerdì 16 luglio 2010

Volevo andare in viaggio

- Barba?
- Sì.
- Le basette le togliamo?
- Le sfoltiamo un po', ma non a punta.

In vetrina, i poster di acconciature maschili anni settanta limitano la vista sulla circonvallazione del 29 e del 30. E una vecchia radiolina, sintonizzata su una stazione commerciale, sconta il ritmo del pettine e delle forbici.
Oggi il barbiere di Coni Zugna è in camicia frescolino verde acqua, baffo e pelata. L'amico, seduto ad aspettare il suo turno, indossa una parure d'oro (anello, catena e crocifisso) e un pantalone nero, con la riga, raccolto sopra le ginocchia a mostrare il calzino. Il barbiere si rivolge all'amico riflesso nello specchio:
- La seconda non mangia niente. La porto fuori, in pizzeria, e mezza della sua pizza me la fa mangiare a me. L'altra volta siamo usciti a cena con una sua amica che alla fine ha pagato pure. Volevo offrire io ma non ha voluto. Tutti i soldi che ho speso con la prima, li ho recuperati con questa.

- La prima sì che mangiava: antipasto, primo, secondo. Gli piaceva.
“Questa invece. Ogni tanto si fa sentire, scopiamo e scompare. Poi mi telefona e mi dice che senza di me non riesce a stare.
“La prima mi faceva rincoglionire, facevo tutto quello che voleva. Non so quello che m'ha fatto.
“Con queste che facciamo?” mi dice.
- Le accorciamo un po', ma non a punta. Questi li tagliamo con la forbicina, ma solo i peli più grossi, - gli rispondo io con la mia solita mania delle basette.
- Eh ma stasera vado a ballare a Melzo, - dice il barbiere all'amico. - Tu ci sei andato a Melzo? Ne ho visto una. Stasera la vado a conoscere. E tu ci vieni a Melzo? Con tua moglie.
- No, - risponde l'amico. Io a ballare vado solo. Non mi piace andare in compagnia. Io a ballare devo andarci solo.
Riprende il barbiere:
- Alla prima gli piaceva ballare. A questa invece no. Ogni tanto scompare.
“Poi mi telefona e piangendo mi dice che gli manco. Trombiamo e basta.”

***

Intanto alla radio danno Il triangolo no di Renato Zero.

- Dopobarba? Crema? - Il barbiere fa una pausa, poi mi ripete - Crema? Dopobarba?
- Crema, - gli dico.
- E in vacanza dove vai? - gli domanda l'amico, disinteressato.
- Dovevo andare in viaggio con la prima, poi è saltato tutto.
“La seconda mi chiede sempre: Mi porti in Sicilia? Mi porti in Sicilia?

- Poi c'è una mia nuova amica. Io gli ho detto: Vedi che a casa dei miei, in Sicilia, dobbiamo dormire assieme.
“E che faccio?, prima vado con l'amica e credono che è la mia fidanzata.
“Poi, dopo venti giorni vado con la seconda, e in paese tutti accuminciano.
“I miei parenti. Adesso vediamo.”

Squilla il telefono. Il barbiere porta la mano con le forbici e il pettine dietro il fondo schiena. Con l'altra alza la cornetta.
- Pronto? Cià. Vieni a ballare stasera?
“Forse viene anche mio cognato con mia sorella.
“A Melzo.
“Qui ne ho ancora per un'oretta, un'oretta e mezza.
“Ti passo a prendere verso le nove. Cià.”

L'amico si è appena seduto davanti allo specchio. Io con il palmo della mano mi liscio il viso.
- Quant'è che le devo? - domando al barbiere.
- 7 euro, - mi dice, e ammette:
- Non lo so quello che m'ha fatto. Mi sento uno scimunito. Manco un bambino.
“La prima. Mi sono fatto fregare e non ci capisco più niente. Cià.”

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