lunedì 20 giugno 2011

Rimozione

Non so resistere a una bella rimozione. Così quando sono fortunato e mi capita, non me la lascio di certo scappare. E’ uno spettacolo raro quanto sublime.
Vedere come il carro attrezzi si avvicina lentamente alla sua vittima, un’auto parcheggiata in un posto riservato ai portatori di handicap. Come il vigile, seduto accanto al posto di guida, scende e prima di tutto scrive la multa, poi con cura sistema il foglietto sul parabrezza dell’auto poi appoggia bene il tergicristalli sopra la notifica della multa in modo che non cada.
Se ci pensate, dal punto di vista pratico, tutto ciò è inutile, dal momento che l’auto verrà rimossa e con essa la multa.
Ma questa non è una procedura. Questa è una liturgia.
E’ la sacra liturgia del rispetto delle leggi. E’ uno dei momenti più alti di una democrazia in azione. Non è sopruso, non è arbitrio. E’ la vera libertà. Quella libertà di tutti che per non essere conculcata necessita del fatto che tutti rispettino le regole. E’ l’essenza del vivere sociale, ciò che infine ci distingue dalle bestie e da Capezzone (Filiberto Capezzone, un mio compagno di liceo che tirava sempre le caccole addosso alla prof. di matematica quando essa scriveva alla lavagna).

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