venerdì 1 ottobre 2010

Voglio solo sapere come stanno

Sono appena in tempo per l'appuntamento. Pedalo lungo la corsia riservata ai bus e ai taxi. Ho appena attraversato un incrocio col rosso, guardando a destra e a sinistra, quando sento un tonfo di lamiere seguito da un lungo silenzio. Poi delle urla.
Mi volto e torno subito indietro. Vedo un ragazzo con il casco che giace su un fianco, immobile. Pochi metri dopo, una ragazza, anche lei su un fianco, allunga le braccia per chiedere aiuto. E urla.
Metto la bici sul cavalletto e mi avvicino alla ragazza.
- Non toccatela - dico.
Ma due uomini sono già in suo soccorso. Tutt'intorno, la gente si raccoglie e commenta. Alcuni telefonano col cellulare al pronto intervento.
La ragazza ha una frattura esposta all'altezza del ginocchio. Da li in giù, il resto della gamba giace sull'asfalto, separata dal corpo. Mi avvicino, ancora.
- Chiamate un'ambulanza, presto... - dice la ragazza.
Poi porta una mano alla coscia.
- Non guardatemi...per favore...amore non guardare...non guardare... - dice al ragazzo che si è appena ripreso, e seduto con il casco in mano fissa l'asfalto davanti a se.
Uno dei due soccorritori della ragazza le sfila la cintura dai jeans a vita bassa e gliela stringe all'altezza della frattura. Io non riesco a fare più nemmeno un passo. Non c'è niente che io possa fare.

Risalgo in bici, con uno strano senso di pudore, e mi avvio verso il luogo dell'appuntamento.

Per tutta la notte aspetto. L'indomani, presto, telefono al Fatebenefratelli, l'ospedale più vicino al luogo dell'incidente. Voglio conoscere le condizioni di quei ragazzi, ma la donna del centralino mi fa domande a cui non so rispondere. Mi mette in attesa. Poi mi passa l'interno del pronto soccorso generale.
- Buongiorno. Vorrei conoscere le condizioni di un ragazzo e una ragazza che ieri sera, intorno alle nove, hanno avuto un incidente stradale all'incrocio di Via Senato e Corso di Porta Venezia. Credo che la ragazza sia molto grave. Non so se è li da voi che li hanno portati, ma siete l'ospedale più vicino...
- Mi dica i nomi.
- Non li conosco.
- Scusi, lei è un parente?
- No. Mi chiamo Manlio Greco. Passavo di li, quando c'è stato l'incidente e ho assistito ai primi soccorsi.
- Mah..., io non posso dirle niente. E' una questione di privacy. Per poter avere qualunque tipo di informazioni lei deve essere un parente, o comunque qualcuno autorizzato dalla famiglia. Poi è possibile che siano stati trasportati in un altro ospedale, in un secondo momento.
- Ma io voglio solo sapere come stanno.
- Mi dispiace, ma come le ho spiegato non è possibile.
- Va bene...comunque intanto la ringrazio.

Rialzo la cornetta e telefono ai vigili urbani. Chiedo se...Il centralino mi passa un interno. ...Prego. Attendo.
- Pronto?
- Buongiorno. Mi chiamo Manlio Greco. Vorrei avere delle informazioni riguardo un ragazzo e una ragazza. Hanno avuto un incidente stradale ieri sera, intorno alle nove, nei pressi di Corso di Porta Venezia.
- Lei è un testimone?
- No. L'incidente è avvenuto alle mie spalle. Ho solo assistito ai primi soccorsi. La ragazza era in gravi condizioni. Vorrei sapere se sono stati ricoverati e in quale ospedale.
- Conosce per caso i loro nomi?
- Veramente no. Volevo solo sapere come stavano.
- Senta, capisco. Posso darle un numero di telefono per parlare con l'agente intervenuto sul posto. E' l'unico che può dirle qualcosa. Noi non registriamo il ricovero degli incidentati. E comunque, non potremmo dirle niente. Per motivi di privacy.
- Va bene, mi dia il numero. La ringrazio.
Telefono all'agente. Non risponde nessuno. Quindi telefono al Policlinico.
- Pronto?
- Policlinico di Milano?
- Si, mi dica.
- Vorrei sapere se ieri sera dopo le nove, li da voi, in seguito ad un incidente stradale sono stati ricoverati un ragazzo e una ragazza. La ragazza aveva una frattura esposta.
- Mi faccia un po' vedere... Si, no. Da quell'ora in poi l'unico ricovero che ci risulta riguarda un ragazzo con una commozione cerebrale che è stato dimesso stamattina. A parte questo, nessuna ragazza con una frattura esposta. Probabilmente si trova al Fatebenefratelli. Ma io questo non glielo saprei dire.
- Va bene, grazie. Mi ha già detto quanto basta. Buongiorno.
Ritelefono al Fatebenefratelli. Questa volta direttamente all'interno del pronto soccorso generale.
- Buongiorno. Mi chiamo Manlio Greco. Vorrei sapere se avete ricoverato una ragazza con una frattura esposta... Ha avuto un incidente stradale ieri sera all'incrocio di Via Senato e Corso di Porta Venezia. Al Policlinico mi hanno detto che la ragazza forse è li da voi. Non sono un parente, ne un testimone dell'incidente. Non conosco nemmeno il nome della ragazza. Voglio solo sapere come sta.
- Si, signore. Ha già parlato con me, meno di un'ora fa. Senta. Come le ho detto prima, se non è un parente, ne una persona autorizzata dalla famiglia, lei non può avere da noi alcuna informazione.

Mi scuso per il disturbo e abbasso la cornetta.

Non potrò sapere più niente di quella ragazza.

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