martedì 3 giugno 2008

Le Stagioni Intermedie

Conservare tutto è come non conservare niente.

Più me lo ripeto e meno ne prendo atto, e intanto i miei cassetti si riempiono di roba che non avrò mai il tempo né la voglia di guardare più.

Più il tempo si fa corto, più senti l'impossibilità di fare qualunque cosa, che sia leggere, parlare, guardare un film, ascoltare la musica, mangiare e non nutrirsi, scopare, più senti quindi l'esigenza di porre un argine al suo dominio, al dominio del tempo, più quindi cerchi di sottrargli qualcosa conservandolo, nascondendolo, infilandolo in un cassetto, in una cartellina, in una busta sulla quale poi metti delle belle etichette, più in verità fai il suo gioco, perché la somma algebrica di tutti questi reperti è sempre zero.

Come tutto il resto dell'umanità, di mestiere faccio il collezionista di ricordi. E' il mestiere universale. Anche chi pensa di fare lo spazzino, l'attore, l'astronauta, l'assassino, il bancario, in realtà di mestiere fa questo.

"Vuoi venire su da me che ti mostro la mia collezione di ricordi?"

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