domenica 19 aprile 2009

Le foglie morte

Lui faceva il gradasso ma per scherzo e per amore, lo faceva per lei. E ora noi, tutti gli autunni al morire delle foglie, non possiamo non ricordarlo con quell'aria sfrontata e sicura, finta. Lei amava i francesi e il loro charme, la pronuncia, la romance, la Senna e i colori pastello. Lui un po' goffo con il suo registratore a cassette, uno dei primi in circolazione, si presentò da lei con un braccio nascosto dietro la schiena, ed entrò in casa sorridendo. Lei anche sorrise, non capendo, e disse cosa vuoi, cosa nascondi? Ho un regalo per te, una sorpresa, disse lui emozionato come non si sa cosa.
Lei lo guardava in silenzio, mentre lui armeggiava coi fili e preparava la sorpresa. Lei lo guardava in silenzio e in silenzio lo amava da tanto, inconfessata. Notò le occhiaie profonde e il bianco negli occhi di lui tutto rosso, ma non poteva sapere della sua notte insonne, trascorsa nel delirio e nella fatica della creazione, e alle prese con non irrilevanti problemi tecnici.
Tutto pronto, mettiti comoda, abbassiamo un po' la luce, un pizzico di atmosfera, ma cosa mi vuoi fare? niente niente non ti preoccupare, voglio solo farti sentire una cosa, una cosa che ho fatto per te, e ti prego non ridere troppo ti prego.
Lei si accomodò in fondo al divano, rannicchiata e lontana, e fissò il registratore sul tavolino come fosse in trance, mentre lui premeva il pulsante play. Poi andò a sedersi anche lui, nell'ombra, mentre si sentiva avvampare e non voleva essere visto.
La sua voce uscì dal registratore improvvisa e lei fece un salto sul divano. E la sua voce disse: dedicato a Cristina.
Poi, dopo qualche secondo, iniziò quella musica inconfondibile. Ma ecco la sorpresa: al posto della voce di Yves Montand, o meglio sopra la voce di Yves Montand relegata in sottofondo c'era la voce di lui che cantava per lei. Con il suo francese approssimativo, con la sua intonazione un po' insicura, con il fiato corto nei passaggi più difficili, con due o tre sfondoni nel francese perché lui il francese aveva cominciato a studiarlo per lei, ma non è che lo conoscesse proprio bene.
Quando la canzone finì, rimasero in silenzio. Lei disse non accendere. E quando lui si avvicinò al divano, vide che aveva gli occhi lucidi. Non dissero altro, e per la prima volta si baciarono. Fu un bacio in verità piuttosto umido, circondato di lacrime calde che non si volevano fermare. Quando infine si fermarono lui tornò gradasso, e le disse: ti avevo chiesto di non ridere, ma mi hai preso troppo alla lettera.
E' così che Antonio, 68 anni, e Cristina, 60 anni, si dichiararono un reciproco amore che durava da tutta la vita e che avevano sempre taciuto. E' così che con tanta gioia e un velo di rimpianto per le troppe foglie cadute dietro di loro, si incamminarono insieme verso l'autunno.

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